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Conversazione con Gianni Montagni

Dedicato ai fratelli Roberto e Giuseppe Mion

Si fa presto a dire cucina, pensando a una lista di elettrodomestici, di pen- sili e di cassetti. Non è così che si deve fare. La cucina è come un abito da cucire addosso a una coppia che ha scelto uno spazio da abitare e quindi anche uno spazio dove celebrare i riti primari del cibo. Spazio e persone, questi sono i due principali fattori di cui tenere conto.

Se la casa che ti ospita è stata vissuta negli anni e negli arredi, e nei suoi abitanti, la cucina dovrà fondere elementi di novità e di comodità inedite, garantite da tecnologie appropriate, con la semplicità della linea che de- termina gli spazi servendosi di un bianco appagante, e si colora di tanto in tanto delle proprietà più naturali e spesso dimenticate dei materiali, sposandosi alla calda tonalità di un pavimento ligneo.

La luce, quella naturale e quella artificiale, rappresenterà infine una com- ponente essenziale per vestire lo spazio, così come l’opportunità di legar- si con inserimenti appropriati, per esempio una grande credenza manda- ta in avanscoperta, alla stanza dove il rito del cibo continua e si conclude.
Poi sta all’artigiano cucire il vestito, far emergere i volumi attorno a un nucleo centrale e dilatare la superficie di una grande dispensa in un pan- nello-parete dove puoi persino immaginare i colori che preferisci accanto alle linee che decorano sobriamente le ante molteplici.

A chiudere il cerchio bastano una credenza nitida nelle linee, una mensola allegra, che nel bianco e nel colore del legno lavorato si collega alla stan- za vicina, una fascia continua di acciaio al piede, a richiamare una cappa importante, ma non invadente, e un forno che sembra aspettarti.

Il vestito è finito, ma per farlo così ci è voluto un artigiano, o meglio un insieme di talenti artigianali: chi progetta, chi realizza le singole parti, chi sceglie materiali e colori. La pratica di una vecchia famiglia di falegnami e l’ausilio delle tecnologie di un piccolo stabilimento operoso.